Affrontare sfide e dubbi

#יםמהשבוי Uri Perag #Post4

Ciò che vedi da qui non lo vedi da lì. Nel mondo immobiliare nessun progetto va liscio. E se sembra così, probabilmente qualcosa non va.

Uno dei progetti più entusiasmanti su cui ho lavorato (e che posso condividere) è stato un bellissimo edificio gotico a Elizabeth City, un edificio che può competere in bellezza con qualsiasi edificio monumentale di Manhattan. Il progetto e il sogno erano di trasformarlo in 90 unità abitative e tutto sembra promettente. Ma poi è arrivato il momento della verità. Un incontro cruciale con un potenziale partner ha sollevato dubbi: i conti non tornavano, la pressione del partner aumentava e dovevo decidere: devo andare con il cuore o con la testa?

Alla fine abbiamo deciso di arrenderci. Non dimenticherò mai la notte dopo. Mi sono seduto da solo, guardando i progetti, cercando di capire se sbagliavo. Pianifichi, sogni e poi in un attimo tutto va in frantumi. Ma in quel momento di dubbio, ho ricordato a me stesso: questo non è l'ultimo accordo. La mia visione, che mi accompagna da quando avevo 15 anni, è ancora viva e respira. Così ho detto a mio padre: "Voglio influenzare lo skyline di una città". Non mi importava davvero se fosse Austin, Houston, Miami o New York: l'importante era dare il mio tono.

Ma la verità? Ci sono momenti in cui mi chiedo se ne valga la pena. Questi progetti richiedono che tu non sia solo un imprenditore, ma anche un combattente. Le notti in cui non ti addormenti perché i pensieri non smettono di correre e ti vengono in mente le idee e corri al quaderno a scriverle velocemente per non dimenticarle la mattina. Lo stress del fallimento può distruggere mesi di lavoro. Non è sempre facile per me. Attesto io stesso che a volte non ho pazienza. Ho il bisogno di realizzare tutto qui e ora. Le transazioni che richiedono tempo possono essere frustranti. Ma col tempo ho imparato a calmarmi. Questa è la mia benedizione e la mia maledizione: questa spinta mi fa agire rapidamente e andare avanti, ma mi fa anche sentire frustrato quando le cose vengono ritardate. In quei momenti, ricordo perché ho iniziato. La mia visione, il desiderio di avere un impatto e di sapere che alla fine, quando ciò accadrà, varrà ogni momento di lotta ed è anche da qui che è entrato il desiderio di tornare di corsa in ufficio perché si è rotta una lampadina nel mio cervello, a volte anche alle 10 di sera o semplicemente mentre faccio la spesa a casa e ho tempo per pensare con me stesso.

Ma ecco un principio importante che ho imparato dal libro The Slight Edge. Il libro parla di come piccole abitudini, che al momento sembrano insignificanti, si accumulano nel tempo e creano un enorme cambiamento. Mi ricorda che il successo non deriva da un grande atto, ma dalla perseveranza quotidiana nel farlo. Ogni piccolo passo - una telefonata, lavorare su un altro piano o anche fermarsi a ripensare - può essere parte dell'interesse composto che porta al successo futuro, ho letto un'intervista con una startup che ha raccolto fondi e si è candidata al secondo round (Ho anche un tocco di tecnologia) e ha detto esattamente con queste parole "Mi ci sono voluti 14 anni per diventare un successo dall'oggi al domani.'

Nel prossimo post condividerò come trovo il modo di trasformare ogni crisi in un trampolino di lancio e spoiler. Lascerò quasi il settore immobiliare con una storia interessante.

Nella foto sono in una giornata di shooting di contenuti per un interessante accordo a Staten Island.

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